Valter Longo è genovese di nascita e americano di adozione. Approda a soli 16 anni negli USA, dapprima a Chicago e poi nel Texas, con l'intenzione di studiare musica – soprattutto blues, be-bop e rock - ma di fronte all'opportunità di dirigere la banda dell'Università del Texas, decide di prediligere un'altra sua passione: la biochimica e lo studio dell'invecchiamento in particolare.
Si laurea così presso l'Università del North Texas e nel 1997 consegue un dottorato di ricerca in Biochimica presso la University of California di Los Angeles (UCLA), approfondita poi con un post-dottorato in Neurobiologia dell'invecchiamento e malattia di Alzheimer alla University of Southern California (USC).
Oggi Longo è Professore di Biogerontologia e Direttore dell'Istituto sulla Longevità all'USC (University of Southern California) - Davis School of Gerontology di Los Angeles e direttore del programma di Oncologia e longevità in IFOM.
Presso la struttura milanese, le ricerche di Longo sono focalizzate sull'analisi di diversi meccanismi genetici che predispongono all'invecchiamento e all'individuazione di strategie terapeutiche, tra cui anche la dieta, che possano rallentare e contrastare l'insorgenza di importanti patologie, compresi i tumori, correlate all'avanzare dell'età. Longo si avvale nel laboratorio italiano di un team di 10 ricercatori che, in un lavoro di squadra, si confrontano durante il percorso di ricerca con gli altri ricercatori di IFOM impegnati su tematiche affini.
Longo non abbandona l'America: continuerà parallelamente a seguire anche le ricerche all'USC. Costellano la formazione di Longo alcuni importanti riconoscimenti alla carriera: fra questi nel 2010 il Nathan Shock Lecture Award del National Institute on Aging (NIA/NIH) e nel 2013 il Vincent Cristofalo "Rising Star" Award per la Ricerca sull'invecchiamento dell'American Federation for Aging Research.