Biologa molecolare esperta nello studio dei linguaggi di propagazione dei segnali cellulari, Simona Polo dirige all'IFOM l'unita di ricerca Complessi molecolari e trasmissione del segnale.
Polo nasce nel 1968 a Milano, dove svolge anche gli studi universitari laureandosi in Biologia a 23 anni.
Se inizialmente è la Biologia marina ad attrarla, ben presto conosce quella molecolare e se ne appassiona.
Sempre a Milano, nel 1995, si specializza in Genetica studiando come avviene la trascrizione dei geni in batteri e batteriofagi, i virus dei batteri.
E ancora a Milano, al Dipartimento di Biotecnologie (DiBit) dell'Ospedale San Raffaele, lavora dal 1996 al 1999.
Qui, presso i laboratori dell'Unità di Virologia Umana, passa dallo studio dei meccanismi molecolari di base che caratterizzano processi biologici fondamentali - come la trascrizione dei geni - a una ricerca che produce risultati rapidamente trasferibili all'attività clinica e quindi alla cura della salute umana.
Continua, infatti, a interessarsi ai virus, ma a quelli che colpiscono l'uomo e non i batteri. In particolare il suo lavoro si concentra sul virus dell'immunodeficienza umana, HIV, responsabile dell'AIDS.
Studia e rivela aspetti chiave di un momento critico dell'infezione virale: la fase di ingresso nelle cellule, che potenzialmente apre la strada a nuove strategie terapeutiche.
Gli anni al DiBit sono importanti, formativi. Per continuare a crescere, però, lascia il gruppo in cui lavora, alla ricerca di una nuova esperienza scientifica.
Nel 1999 entra a far parte del gruppo diretto allo IEO da Pier Paolo Di Fiore. Inizia in questo periodo a specializzarsi nella decifrazione dei codici utilizzati dalla cellula per la trasmettere segnali cellulari, in particolare quelli associati all'impiego di una piccola proteina chiamata ubiquitina.
A questi codici sono legate diverse scoperte realizzate da Polo, in special modo quella che mette in luce il loro significato nell'esecuzione del programma endocitico, una sorta di infrastruttura che genera, raccoglie, elabora, trasmette, smista e organizza nello spazio cellulare istruzioni, segnali e informazioni da cui dipendono molteplici processi cellulari, compresi tutti quelli che possono provocare il cancro se vengono alterati.
Nel 2005 lascia la sua posizione in IEO per avviare in IFOM il programma Complessi molecolari e trasmissione del segnale. Trova in IFOM un ambiente che considera altrettanto stimolante, internazionale e competitivo rispetto a un percorso di ricerca all'estero.
Sempre nel 2005 diventa ricercatrice presso l'Università degli Studi di Milano.
Nel 2009 la European Molecular Biology Organization, EMBO, riconoscendo l'elevato standard della sua ricerca le conferisce la nomina di EMBO Young Investigator.
Polo ha all'attivo oltre 40 pubblicazioni su autorevoli riviste scientifiche internazionali tra cui Nature, Nature Cell Biology e Developmental Cell.
Nel 2016 è stato nominata membro dell'EMBO, la prestigiosa Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare e nel 2018 il Sindaco di Milano le ha assegnato l’Ambrogino d’Oro, la civica benemerenza che Milano dedica annualmente alle personalità che si sono distinte per un contributo significativo alla città.
2013.05.10 | Elisa Buson
2013.05.10 | Elisa Buson
2013.05.10 | Francesco Aiello