Altintas Dogus Murat
Cerqua Marina
Paolo Comoglio vanta una lunga e prestigiosa carriera nella ricerca sui recettori della tirosin chinasi e gli oncogeni correlati. È lui il pioniere dietro lo sviluppo del primo anticorpo anti-fosfotirosina, uno strumento fondamentale che gli ha permesso di identificare le chinasi codificate da oncogeni come ABL, MET, RON e ROR. Comoglio ha introdotto una serie di concetti rivoluzionari che oggi sono ampiamente riconosciuti e adottati, tra cui spicca l'idea della "crescita invasiva". Questo programma genetico, normalmente fisiologico e guidato da MET, viene dirottato dalle cellule cancerose per favorire la progressione verso la metastasi. Include processi come l'ipossia, che aumenta l'invasività del tumore, e la trombosi venosa, che stabilisce un legame diretto tra il cancro e la trombo-embolia. Recentemente, Comoglio ha scoperto che bloccare MET può contrastare la resistenza alla radioterapia delle cellule staminali del glioblastoma e che l'interruzione del trattamento con inibitori della tirosin chinasi può accelerare la progressione della malattia attraverso l'effetto "flare". Attualmente, il suo team sta indagando il programma di crescita invasiva in relazione a una sindrome ancora poco conosciuta, denominata CUP (Cancro di origine primaria sconosciuta).
Il Cancro di Origine Sconosciuta (CUP) è un'entità clinica e patologica sfuggente, che comprende tumori metastatici diagnosticati in assenza di una lesione primaria clinicamente rilevabile. I CUP si caratterizzano per:
Sebbene relativamente rari (3-5% dei casi), i CUP rappresentano un problema clinico irrisolto a causa della loro aggressività e della mancanza di strategie terapeutiche mirate. Costituendo l'essenza della malattia metastatica, il loro studio può offrire nuove chiavi di lettura sui principi genetici, molecolari e biologici che regolano la disseminazione e l'attecchimento delle cellule tumorali nell'organismo, indipendentemente dal sottotipo di cancro.
Nei CUP, i fenotipi invasivo e indifferenziato – tipici delle cancer stem cells – sono strettamente associati e probabilmente regolati in maniera concomitante. I meccanismi genetici e molecolari alla base di questa relazione potrebbero rappresentare il punto debole delle metastasi.
Attraverso una piattaforma traslazionale solida, multidisciplinare e integrata, ci proponiamo di:
Questi approcci top-down si affiancano a strategie bottom-up, basate sull’esperienza consolidata del nostro team nella caratterizzazione funzionale dell’oncogene MET e della famiglia Semaforine/Plexine, noti regolatori della crescita invasiva, dell'angiogenesi e del fenotipo delle cellule staminali tumorali.