Milano 17 dicembre 2014 - Promuovere il contributo dato dai giovani scienziati italiani all'avanzamento delle conoscenze nell'ambito della ricerca sperimentale e clinica. Un intento lungimirante in cui investe dal 1992 l'edizione italiana del Premio Galeno, indetto anche quest'anno dal gruppo editoriale Springer e attribuito oggi al Circolo della Stampa dal comitato scientifico del premio, presieduto dal Professor Giorgio Racagni, a Monica Giannotta, ricercatrice dell'IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) di Milano, per le sue ricerche nel campo della biologia vascolare, estremamente promettenti per l'individuazione di nuovi approcci terapeutici sia nelle patologie degenerative che tumorali.
La ricercatrice Monica Giannotta di IFOM, vincitrice del Premio Galeno 2014 |
In particolare lo studio che ha valso il Premio Galeno alla Dottoressa Giannotta ha permesso di identificare delle molecole che potrebbero essere utilizzate in futuro per migliorare l'efficacia delle terapie cellulari per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne. "Si tratta di una delle forme più comuni e severe di distrofia muscolare - spiega la Giannotta - e colpisce 1 bambino maschio ogni 3500 nati. I piccoli affetti da tale patologia manifestano fin dalla prima infanzia difficoltá nel camminare che si aggravano progressivamente fino all'immobilitá e a una prematura morte per complicanze cardiorespiratorie." Ad oggi sfortunatamente non esistono terapie risolutive per queste fatali patologie ma le molecole individuate da Giannotta aprono delle prospettive terapeutiche per il futuro, anche se non ancora vicine a una sperimentazione in fase clinica.
Nata a Basilea nel 1977, ha vissuto a Lecce per poi studiare all'Universitá di Bologna Biotecnologie Farmaceutiche con una tesi sperimentale svolta al Nerviano Medical Science di Milano.
Ricostruzione 3D di una cellula staminale che passa attraverso le pareti dei vasi sanguigni. |
Ricostruzione 3D di una cellula staminale che passa attraverso le pareti dei vasi sanguigni.
Successivamente ha svolto il dottorato di ricerca in Scienze Naturali della London Open University presso il Consorzio Mario Negri Sud. Nel 2009 é approdata all'IFOM di Milano come ricercatrice postdoc nel laboratorio di biologia vascolare diretto dalla Prof.ssa Dejana.
Un caso emblematico di come si possa compiere un brillante percorso di carriera scientifica di livello internazionale anche in Italia. "Ma" precisa Monica "questo é stato possibile perchè il mio percorso formativo ha avuto il vantaggio di essere svolto sempre in centri italiani di eccellenza e di fama internazionale, quali il Nerviano Medical Science, il Consorzio Mario Negri Sud e l'IFOM. Questo ha fortemente influenzato la mia scelta di rimanere in Italia per poter dare il mio contributo alla ricerca italiana.
Il premio Galeno rappresenta per Monica Giannotta non solo un riconoscimento del lavoro fatto intensamente fino a oggi, ma anche un incentivo a continuare in quella che la ricercatrice vive sempre come una grande passione: "Ho scelto di intraprendere questo percorso perchè spinta dalla passione. Il mio, come quello di tanti miei colleghi, é un lavoro spesso invisibile ma pieno di soddisfazioni e scoperte a volte inaspettate. La mia motivazione é di mettere a disposizione le conoscenze acquisite in laboratorio per lo sviluppo di potenziali terapie a beneficio di tutti: questo é l'aspetto più saliente e tangibile della mia attivitá di ricerca."